Per le donne operate al seno mantenere una costante attività fisica è fondamentale ed è stata dimostrata l’utilità di un certo impegno muscolare anche per la prevenzione delle recidive.
Muoversi poi, come è noto, ha un benefico effetto sul tono dell’umore e in generale sulla percezione di sé.
Ma il movimento dopo l’intervento, e per molte donne durante tutto il periodo della terapia ormonale, è spesso faticoso se non addirittura doloroso.
Come uscire allora da questo impasse?
Con il Metodo Feldenkrais® si impara a muoversi con maggiore facilità, in modo più semplice e funzionale, con minor sforzo e dolore.
Il primo obbiettivo del Metodo è infatti migliorare l’efficacia delle nostre azioni motorie, a qualunque scopo esse siano rivolte: praticare una nuova attività sportiva, riprendere quella abbandonata o semplicemente sentirsi più sciolte nel cammino e nell’uso delle braccia, diventa possibile e di nuovo piacevole!
I movimenti del Feldenkrais sono morbidi, tranquilli, l’insegnante invita spesso a fare solo ciò che è facile, comodo, e questo aiuta le donne operate a superare la paura del dolore: piano, senza forzare, ciò che sembrava impossibile diventa facile e senza accorgersene si recupera scioltezza, mobilità, coordinazione ed equilibrio.
Le donne che hanno partecipato al progetto CHIYU hanno detto:
DM. ” … il dolore mi aveva molto bloccato, col Feldenkrais ho osato muovermi di più”
L. ” … il dolore alla spalla è passato tantissimo … mi ricordo benissimo che all’inizio certe cose non riuscivo a farle, non riuscivo ad alzare le braccia … invece poi lo facevo e adesso il dolore alla spalla si è veramente ridotto”.
Nel Feldenkrais è poi totalmente assente l’idea di “prestazione” e per questo non si sono sentite costrette a superare il limite di ciò che al momento era nelle loro individuali possibilità:
L. ” … non c’è miglior modo di fare l’esercizio … è molto rassicurante, non essendoci prestazione va bene quello che fai”
I. ” … forse questo è l’a cosa più importante, non avere un’aspettativa di prestazione per cui il limite sei tu che te lo imponi”
C. ” … comunque facessi andave bene, non potevo sbagliare”.
Muoversi “a modo proprio” nel Feldenkrais non è una rinuncia, non può essere vissuto come una diminuzione rispetto ad un irraggiungibile ideale: è piuttosto la risposta ad una specifica richiesta, funzionale al raggiungimento dell’obbiettivo
C. ” … a me è piaciuto molto il fatto che dovessi fare un movimento piccolo, come riuscivo … e poi alla fine il braccio andava su come niente”.
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